I miei 10 anni al Mecs

Sono passati esattamente 10 anni, era il 2009.

Un periodo un po’ così per me,
ma questo è un altro discorso.

Il Mecs Village è uno stile di vita, pertanto mi piace descriverlo.

Che tu sia Very Important, che tu sia freak con reminiscenze anni “70.

Nostalgico anni “60 con frigo portatile e famiglia al seguito, qui sei ben accetto.

Il fatidico Melting pot (eufemisticamente) qui ha avuto origine, precursori dunque di questa corrente di pensiero, tanto studiata in Sociologia.

Infatti la traduzione, altro non è che “crogiolo”. Espressione quindi, che si usa per indicare quel tipo di società, che vive e permette la commistione di elementi di origine diverse, sia etniche che religiose, con il risultato di costruire una identità condivisa.

Premesso ciò questo posto lo si deve amare così, non si discute.
Il parcheggiatore che ci accoglie con il sorriso anche se fa 40 gradi all’ombra e lui è in periodo di Ramadan, sempre gentile.
Puoi mangiare con i piedi nella sabbia, davanti al mare, e parlare con i vicini di tavolo senza neanche conoscerli.
Il Mecs è così.
Sei libero, ma sei come a casa. E poi è pet friendly e questo gli fa acquistare 100 like.
In questi anni ha subito delle trasformazioni, ma anche questo è un altro discorso.
Gli affezionati sono tornati.
Perché è un posto dove trovi sempre un sorriso, che non guasta mai.
E poi c’è la musica.
Ovviamente si adatta al Melting pot di cui sopra. Ergo per cui, ognuno si deve adattare.

Io devo ammettere che talvolta sono un po’ pedante, per il volume un po’ alto mentre pranzo.

Ho dimenticato di dire che in genere noi siamo a mezza pensione.
E non c’è niente di meglio, di quel pranzetto a base di pesce e quel calice fresco!
Un rito irrinunciabile.
Il Mecs è questo, ma anche tanto altro.
Feste al tramonto.
Musica dal vivo.
Tutto nella suggestiva e meravigliosa location che è la macchia mediterranea, tra le famose Dune di Capocotta, con piante di Aloe giganti e Agavi magnifiche.
Tutto tutelato dalla Riserva Naturale.
Questo è mio Mecs.

 

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