~AL BUFFET CON BON TON~
L’aperitivo, oggi detto anche, “Happy Hour”, costituisce un piacevole momento d’incontro e di nuove conoscenze tanto che il buffet è divenuto, sempre più, punto di attrazione mondano e sociale, a principiare dai business networking fino ai vernissage nelle gallerie d’arte, il cocktail citato in calce ai cartoncini di invito, è ragione in più, spesso, per presenziare.
Il problema è che una volta che si apre il buffet, gli invitati all’evento, come uno sciame impazzito, si producono in un assalto inverecondo alle tartine, ai bignè, alle fette delle torte salate e dei dolci e, bevendo, anzi, taluni sbevazzando, senza ritegno alcuno, come nessuno di loro mai farebbe a casa propria o già di semplici conoscenti, danno spettacolo di Mal Ton!
L’educazione di ognuno degli invitati diviene pallido ricordo, così che taluni si piazzano davanti al tavolo del buffet, ancorandovisi e ingollandosi senza freno, altri sgomitano con forza per giungere nelle vicinanze di qualcosa di commestibile, magari infilando, a mò di serpente guizzante, il proprio braccio tra gomiti e ulne altrui.
La mancanza di Bon Ton si evidenzia dal fatto che dall’apertura del buffet, tutti ignorino tutti, non esiste più amico o collega, solamente una fame che pare atavica, sotto lo sguardo rassegnato dei camerieri che disperatamente tentano di metter ordine a far fronte a tanta voracità.
Abbuffarsi, invece di mangiare. Rispettare gli altri, invece di prevaricarli. Riempirsi il piatto con poco, per dare a tutti la possibilità di scegliere e non doversi contentare del poco che resta nei vassoi. Bere con misura e non credersi all’osteria.
Il buffet, come un afrodisiaco eccita un desiderio compulsivo che si traduce nella morte delle Buone maniere e del buon senso, e soprattutto, è irriverente un tale abbuffarsi per i tanti che muoiono davvero fame!
Maestro Alberto Presutti
Per contatti: