~ L’ospite perfetto parte seconda~
Il Galateo dell'”Ospite perfetto”
– Gentili lettori vi presento la seconda parte dell’articolo del Maestro Alberto Presutti~
L’”Ospite perfetto” non è musone o cupamente silenzioso
Tuttavia lo si distingue per la sua educazione che gli consente di comprendere che anche momenti di festa abbisognano di misura e rispetto, soprattutto in un luogo pubblico laddove altri ospiti vorrebbero godersi momenti di tranquillità e relax.
L’”Ospite perfetto” sa tenere sotto controllo, placandolo, il vociare degli amici, approcciando il cameriere che prende la comanda con cortesia, senza che sopravvenga confusione e incertezza circa le scelte da comunicare evitando approssimazioni e malintesi che porterebbero inevitabilmente a non soddisfare realmente nessun commensale.
Quindi, l’”Ospite perfetto”, tiene in gran conto il fatto che il cameriere debba essere ascoltato quando riepiloga la comanda, senza che nessun commensale del gruppo, sia distratto o lo interrompa immotivatamente o per ribadire quanto già era stato ricapitolato esattamente dal cameriere stesso.
L’”Ospite perfetto” cura, con premura, che non sopravvengano doppie ordinazioni frutto di distrazioni dei commensali suoi amici, facilitando, così, il servizio e il conseguente soddisfacimento gastronomico di tutti.
Ospite perfetto” è, anche, un genitore “perfetto”. Infatti non conduce seco, al ristorante, figli troppo piccoli o troppo irrequieti, a cui risulta impossibile badare in modo attento. I figli piccoli dell’”Ospite perfetto” se, comunque, portati al ristorante, si distingueranno per stare a tavola educatamente e non riducendola similare a un campo di guerra.
L’”Ospite perfetto” se soddisfatto del servizio spende volentieri due parole carine per e con i camerieri.
L’”Ospite perfetto” se soddisfatto del servizio lascia, sempre, la mancia. La mancia non è carità, per cui non sarà mai lasciata con avarizia.
L’”Ospite perfetto” se non sarà rimasto soddisfatto del servizio lo farà presente in maniera civile, senza sbraitare o acidamente che sono modi maleducati e comunque privi di grandi e utili effetti.
L’”Ospite perfetto” controlla la correttezza del conto ricevuto ma non chiederà mai per un motivo o per un altro, uno sconto magari minacciando pessime recensioni in modo ricattatorio nè pretenderà sfacciatamente che visto che il conto è “salato”, gli sia offerto un liquore o un amaro.
L’”Ospite perfetto” non chiede né pretende uno sconto solo perché è amico del proprietario. Anzi, se davvero amico, dovrebbe evitare di chiedere qualsivoglia favoritismo e pagare tutto: “Se sei un amico sostieni il business e non ti dimostri un gretto scroccone!”
L’”Ospite perfetto”, a cena, comprende quando è il momento di andarsene, senza trattenersi in Sala oltre un orario congruo costringendo il personale a ricordarglielo!
L’”Ospite perfetto” desidera che gli si presti un attenzione speciale, ricevendolo, e rispettandolo come lui sa rispettare coloro che lavorano nel Locale.
Con l’”Ospite perfetto” occorre sviluppare una comunicazione “perfetta”, specie se straniero, curando nel servizio, i Codici comportamentali che lo caratterizzano.
Infine, è bene ricordare a tutti i ristoratori, maitre, e camerieri i dati assai preoccupanti emersi da alcuni sondaggi effettuati da associazioni di consumatori dove risulta che quasi 6 ospiti su 10 sono talmente poco contenti del trattamento ricevuto da decidere di non tornare più nel ristorante che avevano scelto.
Maestro Alberto Presutti
Per contatti:
Illustrazioni Arika Sorimachi .